Sottozero

SOTTOZERO
morte e rinascita di un uomo in gabbia

di Sandro Dionisio ed Antonio Mocciola
Regia Sandro Dionisio

con Ivan Boragine e Diego Sommaripa

Sottozero. E’ il valore di un uomo quando, colpevole o innocente, entra in un carcere italiano.

Sottozero. E’ la cella in fondo alla quale uomini armati, rapprentanti dello Stato, seviziavano e massacravano uomini nudi e indifesi.

Sottozero. E’ la considerazione che il Belpaese da alla missione rieducativa dell’istituto di pena.

Sottozero. E’ la storia vera di Pietro Ioia, caduto e risorto dalle sue ceneri, ma anche dei tanti Pietro Ioia che da quell’inferno non sono più usciti.

Sottozero. Il gelo nelle ossa e sulla pelle. Perché nessuno si senta escluso.

“Sottozero”, opera ispirata alla storia vera di Pietro Ioia, è un dito puntato contro il fallimento dello Stato nella missione di rieducazione che un istituto di detenzione dovrebbe avere.
Da un’idea di Antonio Mocciola, e scritto dallo stesso con Sandro Dionisio, lo spettacolo, cui i racconti di Ioia hanno offerto lampi di verità, è un viaggio nell’incubo di un ragazzo napoletano, che invecchia in carcere e ne esce dopo 22 anni, trovando la forza di raccontare le vessazioni subite e le ingiustizie patite. La regia di Dionisio non lascia scampo, serrata e spietata disegna tutte le traiettorie di un sistema infame e vigliacco, del tutto simile a quello che, all’esterno, produce la delinquenza quotidiana a cui assistiamo da decenni.
In un confronto a due tra un detenuto e un suo aguzzino, “Sottozero” diventa presto, per lo spettatore, un claustrofobico inferno di parole e gesti, di soprusi e violenze ai limiti del sopportabile, fino allo spiraglio di luce finale.

Oggi Pietro Ioia è il presidente dell’associazione Ex Detenuti di Poggioreale, ed è attivissimo nella difesa di chi è ancora tra le mura del carcere, e non ha la voce per gridare il proprio dolore.